Omicidio Faoro, le motivazioni: “Brutale violenza”

Sono state pubblicate dal giudice per l’udienza preliminare, Alessandra Cecchelli, le motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo Alessandro Garlaschi, tramviere di Milano ritenuto responsbile dell’omicidio della diciannovenne Jessica Faoro. Secondo il giudizio, Garlaschi era pienamente lucido al momento dell’omicidio, avvenuto per “punire” la ragazza dopo che quest’ultima aveva respinto delle avances. Tra le prove di quanto avvenuto, i messaggi scambiati tra i due nei giorni antecedenti all’omicidio.

“La realtà oggettiva dei fatti  – scrive il giudice – non comprova una deficienza dell’elemento soggettivo ma soltanto una lucida volontà criminale che esplode in tutta la sua brutale violenza quale conseguenza, seppur terribile, di una consapevolezza omicidiaria scatenata a seguito dell’atteggiamento di chiusura della donna ma non idonea ad escludere la capacità di intendere e di volere”.

A Garlaschi è stata contestata anche l’aggravante dei motivi abietti e futili,

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