“Bisturi e umanità” come sanare il rapporto medico paziente

In occasione dello spettacolo “L’Operazione”, sabato 16 marzo tra le due repliche (ore 19.15), il contenitore culturale del Teatro Martinitt propone l’ultimo dibattito della stagione sui grandi temi della quotidianità in collaborazione con il Municipio 3 per il progetto “Visioni Concentriche – un riflettore sulla quotidianità“. Questa volta si parla della componente umana nella gestione dei rapporti con il paziente, la sua valenza non solo etica ma anche terapeutica, lo scenario ai nostri frettolosi giorni.

La tavola rotonda prevede gli interventi del protagonista dello spettacolo Antonio Catania, il primario di anestesia dello Ieo Marco Venturino, l’infermiera pediatrica dell’Ospedale Niguarda Marta Guaschi Valentina Di Mattei, vicepresidente di Salute allo Specchio Onlus dell’Ospedale San Raffaele.

Uno spettacolo tratto da una commedia di grande successo, aspra ma molto divertente, che fotografa l’apice della malasanità e della sanità malata che ha caratterizzato gli anni ’80, Visioni concentriche –contenitore culturale del Teatro Martinitt lanciato lo scorso anno con successo per offrire spunti di riflessioni sulla quotidianità – con la tavola rotonda Bisturi e umanità invita a sondare la situazione e gli umori di oggi in fatto di rapporto medico paziente.

Cambiano i linguaggi e ci si ritrova sempre più muti e sempre più sordi. Nascosta dietro l’alibi dei social, la gente non socializza più. Un isolamento nella folla, una solitudine che si fa panico quando a esserci di mezzo è la salute. È lì che chi soffre, al di là di diagnosi, terapie e aspettative mediche, torna a bramare come l’ossigeno una parola, uno sguardo, un gesto che comunichino empatia.

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