Attila entusiasma la Scala

La tanto attesa Prima alla Scala ha ampiamente giustificato le aspettative. L’opera Attila di Giuseppe Verdi diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Davide Livermore, ha offerto al fortunatissimo pubblico presente in sala uno spettacolo straordinario, sotto ogni punto di vista.

Attila, pur non essendo tra le opere più conosciute e rappresentate del genio di Busseto, rappresenta però appieno le qualità della scrittura verdiana. Le emozioni vi sono profuse in una scala ampia di declinazioni e permettono agli interpreti di dare il meglio di loro stessi. Il basso Ildar Abdrazakov, che interpreta il condottiero Unno, è stato strepitoso ed ha conquistato senza riserve il pubblico.

La scenografia e i costumi hanno poi svolto un ruolo determinante nel creare un’atmosfera potente ed unica, dove le ombre della tarda antichità si sono sposate con maestria con l’ambientazione novecentesca. Se Chailly ha governato con la consueta maestria l’esecuzione, il regista Livermore ha dato vita ad un allestimento memorabile, degno del palcoscenico che lo ospitava.

Il risultato complessivo è stata un’opera maiuscola, originale ma pienamente ancorata alla nostra tradizione musicale, potente e visionaria, degna di un luogo come la Scala, che non vuole solo offrire qualità ma anche innovare. Attila ha entusiasmato il pubblico dall’inizio alla fine e i lunghissimi applausi finali con tutti i protagonisti e gli autori sul palco a ricevere l’omaggio di tutto il teatro, sono stati la più ovvia e gradita conferma della sua soddisfazione.

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