L’ex avvocato di Ruby: “Le diedero 5 milioni per il silenzio”

L’avvocato Egidio Verzini, legale difensore di Karima El Mahroug (meglio conosciuta come Ruby) nei processi riguardanti le celebri cene eleganti a casa dell’ex premier, ha deciso di rinunciare all’obbligo del segreto professionale e di emettere una nota in cui racconta la propria versione dei fatti rispetto a quanto accaduto in quegli anni. Tra le sue dichiarazioni quella destinata a creare scalpore riguarda un presunto “pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico”, che secondo il legale sarebbero serviti per pagare il silenzio della ragazza.

“Reputo mio dovere etico e morale – scrive ancora l’avvocato Verzini – rendere pubblico ciò che si è realmente verificato nella vicenda Ruby, perciò ho deciso autonomamente di rinunciare all’obbligo del segreto professionale assumendomi ogni responsabilità”. L’operazione, sempre secondo il legale, sarebbe stata diretta da uno dei legali storici di Berlusconi, Niccolò Ghedini, dal quale è arrivata un’immediata risposta. “Le dichiarazioni rese quest’oggi a distanza di oltre sette anni dall’avvocato Verzini che per circa un mese ha assistito Karima el Mahroug detta Ruby sono totalmente destituite di qualsiasi fondamento e saranno perseguite in ogni sede. Mai vi sono stati contatti diretti o indiretti né con l’avvocato Verzini né con Luca Risso per far ottenere denaro a Karima el Mahroug”.

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