Starbucks apre a Milano in piazza Cordusio

Aprirà le porte domani, nell’ex palazzo delle Poste rigenerato e con 20 milioni di investimenti alle spalle. Nel mondo ci sono solo altre due Starbucks Reserve Rostery come quella italiana, a Seattle e a Shangai.

L’inaugurazione sarà festeggiata alla grande, per l’occasione si esibiranno i ballerini della Scala di Milano ed inizierà alle ore 18:00. La piazza è già pronta per accogliere i nuovi clienti: sono stati allestiti maxi schermi che mostreranno un film sulla storia della catena di caffetterie più famosa del mondo. L’area non potrà essere raggiunta in auto dalle ore 16:00 e sarà inaccessibile anche ai pedoni dalle ore 19:00. 1200 persone potranno (su invito) entrare nell’open space al piano terra prima dell’apertura ufficiale di venerdì 7 settembre.

«Non abbiamo intenzione di insegnare a nessuno a fare il caffè»

Questa la prima dichiarazione ma si sa che le aspettative voleranno in alto. All’ingresso una gigantesca botte metallica alta 6,5 metri che nasconde il degassificatore, qui arrivano i chicchi verdi, sei tipologie per volta a rotazione durante l’anno, e vengono torrefatti in diretta e pompati lungo tubi in rame e acciaio che corrono sul soffitto fino ai serbatoi del mastodontico Main Bar. Il design del negozio rispetta lo stile italiano e della città della moda, dell’artigianalità del Bel Paese e dei nostri usi e costumi.

Lo store si sviluppa tutto attorno, in un bancone bakery. Ma cosa si potrà ordinare?

8 tipi di estrazione e decine di caffè à la carte. Non solo espresso (1,80€) a scelta fra 5 miscele differenti a rotazione, ma Cold Brew estratto a freddo, French Press, Pour Over a filtro e Chemex e si aggiungono anche il Nitro Coffee, estratto a freddo e poi raffreddato e “montato” con nitrogeno alla spina, la scenografica tecnica Siphon, fra due ampolle di vetro, e il Clover Brewed, macchina automatica esclusiva di Starbucks.

Poi ci sono i cocktail a base di caffè analcolici, dal Piemontese con la gianduia al Whiskey Barrel Aged da chicchi affinati in botte al costo di 10,00 euro ciascuno.

La cucina è italiana e firmata Princi: pizza al trancio, focaccia farcita, melanzane alla parmigiana, insalate torte di pasticceria, croissant e muffin.

La carta dei vini propone calici di prosecco e o champagne da 8,00 a 18,00 euro.

E fin qui tutto ok.

Ma l’Unione Nazionale Consumatori ha espresso una nota critica a riguardo.

“Bene l’apertura di Starbucks, siamo sempre per una maggiore concorrenza – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Peccato che il prezzo del caffè espresso, venduto a 1,80 euro, sia decisamente esagerato, l’80% in più rispetto alla media milanese”. “Secondo i dati ufficiali dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo economico, che utilizza i prezzi ufficiali rilevati dagli Uffici comunali di statistica nell’ambito della rilevazione mensile dell’Istat, in media il caffè espresso a Milano costa 1 euro, 1,10 euro la quotazione massima. Da Starbucks, quindi, si paga l’espresso, mediamente, 80 centesimi più rispetto al resto della città, 70 centesimi di differenza considerando i bar più cari. Se a questo aggiungiamo che il caffè espresso fatto a casa, utilizzando 7 grammi di miscela, costa mediamente 12 centesimi, ecco che andare da Starbucks ci costa il 2471% in più. Non miglior sorte tocca al cappuccino, venduto da Starbucks a 4,50 euro, contro una media milanese di 1,34 euro (+235,8%) ed una quotazione massima di 1,60 euro (+181%)”.

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