Corteo anarchici contro lo sfruttamento é il neocolonialismo

Circa 300 persone hanno sfilato in corteo per protestare contro l’Eni e le multinazionali, definite “assassine” per la loro politica di“sfruttamento” e di “neocolonialismo”, soprattutto in Africa.

La manifestazione ha preso il via, attorno alle 16, in piazza Duca d’Aosta, blindata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, con il lancio di un fumogeno.

Si sono tenuti discorsi politici, da parte del portavoce del movimento, manifestando il disprezzo per le forze dell’ordine e la stampa, definendo i giornalisti “servi del sistema” e intimando loro di stare il più lontano possibile dal corteo.
Il corteo si è snodato lungo un percorso presidiato da 550 tra uomini di Polizia, Esercito, Carabinieri e Polizia Locale, elicottero in cielo, passando per via Galvani, via Pola, piazzale Lagosta, via Farini per concludersi in via Imbonati. Alla fine fortunatamente non ci sono stati momenti di tensione, ma solo molti commercianti della zona, costretti a chiudere i loro negozi, imbufaliti per aver perso un pomeriggio di incassi e cinque anarchici denunciati per aver tentato di presentarsi all’appuntamento con 37 tra spranghe e bastoni e un coltello.

Lungo il percorso il Comune di Milano e la polizia locale avevano fatto rimuovere le auto in sosta, chiuso diverse strade, spostato i cestini dei rifiuti e isolato le zone e i punti sensibili che avrebbero potuto essere essere presi di mira come un’area di servizio Eni che era praticamente circondata dagli agenti.

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