Trenord, la pazienza è finita: protesta dei pendolari, nel mirino la tratta Milano-Mortara-Alessandria

Trenord, il Comitato Pendolari sugli scudi. Gli indici minimi di affidabilità sono a rischio nella tratta Milano-Mortara-Alessandria.

Trenord nel caos per via degli indici minimi di affidabilità. Sotto esame la tratta Milano-Mortara-Alessandria, ma i pendolari non si fanno bastare le ultime criticità. Sono 20 i mesi di attesa per un miglioramento: carrozze non all’altezza, ritardi e disguidi, senza alcun tipo di rimedio.

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Trenord nel mirino

Franco Aggio, il Presidente del Comitato Pendolari, non molla in tal senso e tiene la situazione sotto controllo. Numerose, infatti, sono le testimonianze di pendolari che esausti cercano giustizia. Non si sa quante persone, fino ad oggi, hanno riscontrato complicazioni nel tornare a casa, ma sarebbe il minimo.

Trenord, i pendolari non ci stanno

La dinamica peggiore, per molti, va in atto la mattina: quando le tratte fanno ritardo o si bloccano e i pendolari devono cambiare i propri piani di mobilità. Il datore di lavoro, spesso, non è così comprensivo: le testimonianze si moltiplicano. “Siamo arrivati al punto che ho l’ansia di dover prendere il treno – ammette una donna – non è possibile tutto questo”.

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I pendolari pronti ad azioni legali (ANSA) milano.cityrumors.it

Restando in tema di possibilità e rischi, Marco Piuri – Amministratore Delegato Trenord – risulta essersi aumentato lo stipendio nel pieno di questa bagarre in cui è coinvolta la Regione Lombardia. Trenord è gestita, infatti, per il 60% dalla Regione. Il Presidente Fontana, ai microfoni di Fanpage, si smarca: “Non sono criticità imputabili a noi” – precisa – ma qualcuno dovrà rispondere di un malcontento che dura da più di un anno.

L’azienda nel mirino

La gestione della diatriba legale spetterà alle autorità competenti. Intanto il Comitato Pendolari è pronto ad agire con una class action nei confronti dei vertici di Trenord. Stanno raccogliendo le forze e le disponibilità: vuol dire che, in caso di accordo comune, l’azienda dovrà fronteggiare il malcontento di una rappresentanza.

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Prospettiva differente rispetto alle lamentele, seppur circostanziate, degli ultimi mesi. Tutto assumerà valore legale, con le eventuali ripercussioni da ambo le parti. Il rebus intorno a Trenord prosegue, la risoluzione non è vicina, ma cominciano ad affiorare diverse situazioni con altrettanti scenari. A patto che la vicenda non finisca – è il caso di dirlo – in un binario morto.

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