Polizia Penitenziaria, seconda vittima per coronavirus. Lavorava a Opera

Il Ministero della Giustizia ha comunicato ieri la morte di un agente della polizia penitenziaria a causa dell’epidemia di coronavirus. E’ il secondo caso nel settore legato al covid-19. L’uomo, 48 anni, assistente capo, era ricoverato all’ospedale Humanitas di Rozzano da alcuni giorni. Originiario della provincia di Foggia, lascia moglie e figli. Lavorava nel carcere di Opera, dal 9 marzo era in isolamento precauzionale per il sorgere di una serie di sintomi.

“Ad oggi sono due le vittime della Polizia Penitenziaria e ancora molto carenti sono i DPI (Dispositivi di Sicurezza Individuali) per il personale negli istituti penitenziari – dice il segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria, Daniela Caputo – Per poter approntate le misure di contenimento del contagio e tutelare la salute di operatori e ristretti occorre urgentemente valutare un intervento seriamente deflattivo, ovviamente con riferimento a detenuti con fine pena non troppo elevati e a condizione che vi siano siti idonei per coloro che vengono scarcerati dove possano eventualmente trascorrere l’isolamento precauzionale”.

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