Matteo Salvini sempre più solo: stoccata di Bossi e la Lega si slega

La Lega ha due anime e un “problema”: Matteo Salvini. L’attuale Ministro dei Trasporti sta perdendo terreno all’interno del partito.

Gemonio punto di non ritorno. La Lega Nord si ritrova vicino casa di Umberto Bossi per celebrare i 40 anni del Movimento indipendentista. Un traguardo importante, ma l’aria di festa è stata soppiantata con il sentore di rivoluzione. Nel Carroccio c’è fermento e il motivo di tutto questo trambusto si chiama Matteo Salvini.

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Umberto Bossi “boccia” Matteo Salvini (ANSA-MilanoCityRumors.it)

L’amara verità è che l’attuale Ministro delle Infrastrutture non è ben visto all’interno del partito. Sono finiti i tempi in cui girava a Pontida con la scritta “Padania is not Italy”. Attualmente Salvini preferisce le felpe alle t-shirt e ha adottato un profilo più istituzionale: meno netto e maggiormente alla portata di tutti, ma questo non vuol dire necessariamente avere consensi.

Lega, Salvini sempre più distante

La Lega ha tolto il Nord dal nome e inserito Salvini Premier. Quella che, a oggi, resta soltanto una speranza sempre più flebile. Litiga con Meloni, ma soprattutto Salvini infastidisce i tesserati del Carroccio. Se con l’attuale Premier ancora è possibile avere qualche punto di contatto, anche per quieto vivere, nella Lega c’è odor di frattura da tempo.

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Il Senatur pronto a una nuova “spallata” politica (ANSA-MilanoCityRumors.it)

A dirlo non sono soltanto le circostanze, ma anche le coscienze. Una in particolare: quella del Senatur Umberto Bossi. Il fondatore della Lega ha riunito tutta la “vecchia guardia”, compresi l’ex Ministro Roberto Castelli e l’ex Segretario Paolo Grimoldi. Anche se in carrozzina, Umberto Bossi non ha perso mordente, anzi.

Umberto Bossi lancia la stoccata

Riesce ancora a farsi ascoltare e quello che dice non è affatto banale, significa che il peso delle sue parole sposta ancora gli equilibri. Sia in politica che fuori. Secondo il leader del Carroccio Salvini è ai titoli di coda: “Ha preso la sua strada – ha detto Bossi – noi dobbiamo prendere la nostra. Giorgetti è bravo, ma non dico niente sennò lo massacrano”.

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Non dice nulla per dire tutto, Umberto Bossi, Georgetti è l’erede designato di Salvini. Il cambio – nella Lega – potrebbe avvenire già subito dopo le Europee in caso di sconfitta. “Serve un’altra spallata – ha concluso Bossi – come ai tempi di Varese dove si parlava in dialetto”. Insomma alla Lega hanno le idee chiare. Il futuro è ancora un rebus, ma la strada maestra sembra essere tracciata. Per Salvini parrebbe non esserci posto.

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