L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli renali o è solo una leggenda? Ecco cosa dice la comunità scientifica

L’acqua del rubinetto è sempre meno utilizzata dalle famiglie italiane a causa della preoccupazione dei calcoli renali.

Il consumo d’acqua in bottiglia in Italia è ben più ingente di quello che si possa immaginare, anche per la paura che quella del rubinetto faccia venire i calcoli. Sono tantissime le persone che scelgono di spendere soldi aggiuntivi per un bene di cui dispongono in casa a costo ridotto.

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Acqua del rubinetto o in bottiglia (milano.cityrumors.it)

Il motivo è non solo un prodotto frizzante o di qualità specifica ma il timore che quella che arriva dalle tubature domestiche possa in qualche modo danneggiare l’organismo.

Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia: cosa fa meno male

Ciascuna famiglia italiana acquista una media di 18 kg di acqua settimanale, il Paese è tra i più grandi consumatori al mondo anche perché, rispetto a molti altri, il costo è accessibile. Per fare chiarezza sulla vicenda ha scelto di intervenire l’Istituto Superiore di Sanità.

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Acqua del rubinetto, il parere dell’ISS (milano.cityrumors.it)

Il timore generale che l’acqua del rubinetto possa determinare la comparsa di calcoli renali è legato spesso al fatto che in Italia ci sono tubature datate, che non sempre l’acqua appare perfetta e super limpida. Questo però è causato soprattutto dalla pressione idrica e non dalla tipologia di acqua che arriva. Guardando alle stime quindi alle analisi che sono state fatte direttamente sui campioni d’acqua, relazionati a quelle che sono le percentuali delle acque in commercio, appare chiaro che non c’è molta differenza, soprattutto se si considerano i residui fissi o calcio e magnesio.

L’ISS ha quindi chiarito come si determina l’insorgenza dei calcoli in un soggetto. Questi sono residui di calcio che dipendono in primo luogo da un fattore genetico quindi sono più esposte le persone che hanno in famiglia parenti che ne soffrono o che fanno una dieta poco bilanciata o con molto sale e proteine animali. Secondo gli esperti quindi è fondamentale bere tanto, senza crearsi inutilmente il problema da dove arrivi quell’acqua, con l’ossessione di acquistarla confezionata.

Va considerato infatti che talvolta l’acqua in bottiglia, ovvero quella acquistata nella plastica, è in realtà proprio ricca di microparticelle quindi non è un bene assoluto. Sicuramente diversa è la questione dell’acqua in vetro che comunque è consumata in modo ridotto a causa del costo eccessivo. Poiché le famiglie italiane scelgono soprattutto la plastica, è comunque doveroso fare attenzione e soprattutto, laddove possibile, scegliere sempre l’uso di quella derivante dal rubinetto anche eventualmente adottando apposite strategie come filtri esterni.

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