Mostra dedicata a Bruno Munari presso Galleria 10 A.M. ART di Milano

Dal 25 maggio al 23 giugno 2018, la Galleria 10 A.M. ART di Milano ospita una mostra dedicata a Bruno Munari (1907-1998) uno degli artisti più importanti del panorama novecentesco italiano.

L’esposizione, dal titolo Creatore di forme e curata da Luca Zaffarano affronta la complessità della ricerca sperimentale di Munari, in particolare identificando nella costante indagine su come una forma possa trasformarsi in un’altra, uno dei punti centrali della sua opera.

Le installazioni di Munari hanno la capacità di creare spettacoli mobili, forme modificabili, in grado di trasportare lo spettatore in un mondo spettacolare e fantasioso.

La rassegna presenta una serie di opere storiche, come una Macchina Aritmica del 1951, un esemplare di Concavo-Convesso e una Macchina Inutile del 1956, che portano ad avvicinarsi alla poetica multiforme della “macchina” quale apparato scenico essenziale, leggero e divertente.

 L’autore evita accuratamente di mostrare una composizione fissata in un certo istante, crea, invece, pitture dinamiche, instabili e complesse. In mostra si potrà ammirare un prototipo, esemplare unico, di Tetracono del 1965, alcuni Negativi-positivi su tavola dei primi anni ’50, e la pittura cromo-cinetica realizzata con filtro Polaroid rappresentata da un Polariscop degli anni ’60.

Sculture da Viaggio, di cui viene proposto un raro esemplare in lamiera verniciata del 1958 è accompagnato dalla corrispondente scultura in cartoncino. Queste sculture sono state studiate per essere messe in valigia, ripiegate,  estratte dalla loro custodia e aperte, sviluppando poi un oggetto a tre dimensioni. A queste, si aggiungono alcune tra le più riuscite realizzazioni della serie di acrilici Colori nella Curva di Peano del 1975 dove si ha una variazione, teoricamente infinita, di colori dentro la struttura di una curva frattale.

Completa l’esposizione una serie di importanti esemplari di Xerografie Originali realizzate negli anni ’60 sfruttando l’idea di mettere in movimento pattern di vario tipo durante il tempo di scansione della fotocopiatrice, ottenendo così immagini deformate, rese uniche da un atto creativo non ripetibile.

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