Eugenio Finardi lancia la stoccata: è “guerra” con Vasco Rossi sui concerti a San Siro

Eugenio Finardi è uno dei capisaldi del cantautorato italiano. L’uomo si scaglia contro Vasco Rossi e il Comune di Milano: il motivo.

Luci a San Siro. Illuminare la prospettiva, per vedere meglio quel che non balza subito agli occhi. Non è solo una questione di gusto, ma per qualcuno c’entra proprio la sopravvivenza che manca quando il business non guarda in faccia la realtà. Il problema l’ha sollevato Eugenio Finardi, un uomo dalle mille risorse a livello musicale che, però, vuole guardare anche oltre.

San Siro Finardi
Finardi contro Vasco Rossi (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Il cantautore fa presente come la situazione musicale a Milano sia peggiorata. Non si tratta, per lui, di gusto ma di necessità: “È impossibile – sbotta – vivere a San Siro”. Il problema sono i concerti: uno come lui non vorrebbe mai vietarli, cantando la musica è libera veramente suonerebbe come un ossimoro.

Eugenio Finardi lancia l’allarme San Siro

Finardi intende dare una regolamentazione. Il punto non è infatti il repertorio che si fa, ma l’organizzazione. Secondo il cantautore c’è troppa roba dal punto di vista numerico che non consente un’organizzazione capillare. Così si rischia, secondo Finardi, un problema di inquinamento acustico e di sostenibilità.

Finardi San Siro
Il cantautore sulla tutela degli impianti e del territorio (ANSA-MilanoCityRumors.it)

La zona San Siro, nello specifico, comprende lo stadio, i due ippodromi, La Maura e SNAI. Un complesso che porta grandi guadagni a Milano. Secondo molti, però, la spesa non vale l’impresa: si guadagna bene e molto, ma per quanto e soprattutto per chi? Dal momento che, come analizza Finardi, chi vive in quelle zone durante gli eventi vive costanti problemi.

Problema capienza

Poi ci sarebbe la questione degli spettatori: non tutti i posti sono a norma per ospitare grandi quantità di persone. “I concerti a La Maura dovrebbero proprio vietarsi” – ha detto Finardi – e qui è entrato in gioco Vasco Rossi. Il rocker di Zocca se l’è presa e provocatoriamente ha scritto su Instagram: “Milano è l’unico Comune dove non vogliono che ci divertiamo, tolgono i grandi eventi anziché aumentarli, perchè bisogna far piano”.

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Le parole del cantante sono state viste come una frecciata sia a Finardi che al Comune. Il Sindaco Sala, dal canto suo, ha risposto: “La riqualificazione per i concerti a San Siro è stata fatta: il numero di eventi programmato. Non serve più discuterne”. Finardi, e non è l’unico, ritiene invece che qualche parolina andrebbe ancora spesa.

Eventi ridotti

Gli fa eco Massimo Pavoti, portavoce del Coordinamento Cintura Urbana di Milano: “Il numero di eventi in zona San Siro è stato ridotto da 34 a 29, ma ancora non ci siamo con le regole di sostenibilità e gestione”. Il riferimento è legato al fatto che, spesso, in quella porzione di territorio, non si fanno le pause adeguate fra un evento e l’altro.

Questo porta i residenti allo sfinimento. “Durante il concerto di Travis Scott – chiosa Finardi – sono tremati i muri a chi abitava nelle vicinanze. Non è più possibile una cosa del genere”. San Siro non è al centro del dibattito solo per le sorti di Inter e Milan. Anche i concerti sembrano essere all’ultimo stadio.

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