Lavatrici Candy migrano in Cina

Qindao Haier, gruppo di elettrodomestici quotato alla Borsa di Shanghai, ha acquistato le lavatrici dal marchio Candy. La famiglia Fumagalli ha ceduto il tutto per 475 milioni di euro e così un altro pezzo della storia del made in Italy se ne va in Cina.

Liang Haishan, il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Qingdao Haier ha affermato:

“Candy Group si è focalizzata sull’applicazione delle tecnologie di rete agli elettrodomestici tradizionali, obiettivo che si allinea perfettamente con la strategia Eco-brand di Haier. Riteniamo che questa operazione segni l’inizio di una cooperazione strategica di successo tra Haier e Candy Group, che non solo stimolerà il potenziale del mercato degli elettrodomestici intelligenti, ma ispirerà anche il settore a mantenersi all’avanguardia per migliorare l’esperienza del cliente”.

Qindao Haier eredita un’azienda da 1,6 miliardi di ricavi e circa 5000 dipendenti verranno trasferiti in sette fabbriche tra Europa, Turchia e Cina, 45 società controllate e uffici di rappresentanza nel mondo e con sede, centro di design, stabilimento centrale e Ricerca e sviluppo a Brugherio, in provincia di Monza.

Haier trasferirà il suo quartier generale europeo unendosi anche con gli altri marchi della Candy quali Hoover e la francese Rosières. I dipendenti sono in allarme vista la possibilità di diversi licenziamenti; in azienda, si legge in una nota della Fiom Cgil Brianza:

“Si è diffuso un clima di grande apprensione, siamo in attesa di ricevere le informazioni dovute”. “Abbiamo visto nelle scorse settimane i cinesi di Haier in azienda, e abbiamo chiesto spiegazioni. Ma la direzione aziendale ha negato che ci fossero, nel breve, intenzioni di vendere. Nella giornata del 26 abbiamo incontrato l’azienda in Assolombarda e nulla ci hanno detto rispetto a questo scenario. Siamo molto amareggiati di aver acquisito la notizia dai giornali. Siamo altrettanto preoccupati del nostro futuro”

– Afferma Paolo Mancini, delegato sindacale della Candy di Brugherio –

Angela Mondellini, Segretario Generale della Fiom Cgil Monza e Brianza aggiunge:

“Chiediamo alla nuova proprietà di farsi carico degli impegni assunti sia sul versante degli investimenti che, soprattutto, sul versante della tutela occupazionale. Facciamo appello a tutte le istituzioni, a partire dal territorio, perché promuovano, insieme a noi, un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico, affinché il gruppo cinese dia tutte le garanzie sul futuro dello stabilimento di Brugherio”.

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