Roseline al Palazzo Calchi Taeggi

Fino a domenica, 3 giugno, le grandi sale vuote di Palazzo Calchi Taeggi in Corso di Porta Vigentina ospiteranno Roseline, un esperimento di teatro immersivo. Si tratta di un teatro senza palcoscenico e senza spettatori. Varcato  il cancello, i visitatori indossano una mantella blu con cappuccio e possono curiosare, andare in giro indisturbati negli oltre 3mila metri quadrati del palazzo, toccare gli oggetti e interagire con gli attori.Sono circa 100, ogni sera, gli spettatori/spettri che si aggirano nello spazio con i loro cappucci.
 La drammaturgia c’è ma non importa seguirla, è lei che arriva quasi all’improvviso, mentre si curiosa in un vecchio armadio. Gli attori, tutti inglesi, si aggirano per il palazzo ascoltando i rumori e interpretando i loro ruoli, senza curarsi che qualcuno li stia guardando. Ogni stanza è un luogo diverso, curato nei minimi dettagli: un bagno dove il pavimento è diventato il soffitto, una biblioteca in disordine, un laghetto di acqua, fango e ghiaia che invade una stanza, e ancora rami secchi, tronchi, rose piantate nella terra e nascoste negli armadi, letti logori e divani dalle fodere lise, vecchi baldacchini e tinelli in ceramica, fino alla stanza del trono con grandi poltrone color ocra.
. Questo gioco, che riprende il concetto di Sleep no more, in scena dal 2011 al McKritik Hotel di Chelsea, a New York, è nato da un’idea di Paolo Sacerdoti che, con la casa di produzione Pulsarts e l’appoggio del comune di Milano ha trasformato gli spazi del palazzo nel luogo di una rivisitazione in chiave dark dell’Amleto.
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