Milano, autista Atm allontanato per aver fumato Cannabis

Licenziamento definitivo per un autista di Atm trovato positivo al test a sorpresa della cannabis. L’Atm esegue circa sei mila test all’anno, con andamento casuale e con una chiamata che, per i dipendenti, arriva di solito con un preavviso di 24 ore.

Per i giudici della Cassazione  il comportamento dell’uomo ha violato il “minimo etico” facendo uso di stupefacenti nonostante fosse consapevole del delicato lavoro da lui svolto, cioè conducente di bus per passeggeri.

A nulla sono servite le giustificazioni che ha provato a dare l’uomo. Ha cambiato più volte versione, prima dicendo che la droga fosse “leggera”, poi che la colpa era stata del “fumo passivo”, infine che la sanzione fosse sproporzionata. Ma la Cassazione con una sentenza ha confermato l’allontanamento dell’autista dalla sua mansione.

A quanto pare, la delicatezza del suo lavoro, cioè il trasporto di terzi, è stato determinante per i giudici: in altri casi, infatti, dipendenti licenziati per consumo di cannabis sono stati reintegrati in azienda, se sono riusciti a dimostrare un consumo soltanto occasionale. Ma in quei casi, a differenza che per l’autista di Atm, le mansioni non prevedevano una responsabilità diretta sull’incolumità di terze persone. Una semplice multa non è stata pertanto valutata sufficiente.

 

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