Erodiàs in scena al Teatro I

Dal 23 maggio all’11 giugno al Teatro I va in scena Erodiàs.

La pièce, secondo dei tre monologhi scritti da Testori, vede protagonista Erodiade, la concubina di Erode, che volle la decapitazione di Giovanni Battista. Proprio tra la testa mozzata del profeta e la donna si sviluppa un dialogo che porta i due a fondersi l’uno con l’altra.

Erodiàs incarna una zona d’ombra non illuminata dalla luce dello spirito, un eterno purgatorio in cui la conoscenza/coscienza non trova spazio. Un personaggio “sottovuoto”, una figura bidimensionale che vive dietro un vetro.

Sulla scena un quadro che prende vita e, al contempo, un negozio o uno schermo: l’unica dimensione in cui Eròdias può ancora sopravvivere, seppur confusa un insieme di dubbi e domande che il profeta ha in lei provocato. Non è abbastanza averlo messo a tacere con un atto crudele: la testa di Giovanni, separata da corpo, continua a parlarle, la provoca, le impone interrogativi a cui non trova risposta.

 

Per tutta la durata delle repliche, nel foyer del teatro sarà esposta la mostra fotografica di Enrico Fedrigoli, con quindici ritratti dello spettacolo.

 

 

 

 

 

 

 

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