Daspo Urbano, il Sindaco Sala frena l’estensione su tutta la città

Il Daspo urbano (divieto di frequentare certe zone della città) risale all’estate 2017, ma a Milano non è stato ancora mai usato. Il provvedimento consente di allontanare da certe zone chi ha comportamenti che pregiudichino la sicurezza (ad esempio, l’ubriachezza molesta). L’ordine di allontanamento viene fatto prima per 48 ore, poi, in caso di violazione, il questore può firmare il Daspo fino a sei mesi. Il sindaco, Giuseppe Sala, è favorevole all’utilizzo del Daspo urbano, ma é consapevole dei limiti che esso comporta. Non crede, infatti, che il Daspo possa essere applicato a tutta la città. “Il Daspo urbano prevede di fatto che ci sia un controllo perché non venga reiterato il comportamento anomalo, ma farlo sull’intera città non è così semplice. Quello utilizzato per lo stadio lo capisco al 100 per cento, ma quello per la città mi pare una delle questioni che poi vengono politicizzate e nella pratica sono poco efficaci”, afferma il primo cittadino. Di massima efficacia sono invece le espulsioni, un punto chiave della politica di prevenzione della questura: i rimpatri fatti dall’Ufficio immigrazione, diretto da Tiziana Liguori, solo nei primi mesi del 2018 sono stati 420, a cui si aggiungono un centinaio di persone con profilo di “pericolosità sociale”trattenute nei centri di identificazione.

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