Polmetro lotta contro la micro criminalità

La lotta contro i molestatori e i violentatori non si ferma mai.

A tal proposito la Polmetro è riuscita in questo anno ad arrestare numerose persone grazie a video e a pedinamenti.

La Polmetro è una sezione dell’Ufficio prevenzione generale della questura, diretto da Maria Josè Falcicchia. Una quarantina di uomini, pattuglie in divisa e in borghese, controllano il quartier generale nel mezzanino della fermata Duomo e percorrono centinaia di chilometri ogni giorno tra le 113 stazioni del metrò, spesso lavorano anche sui mezzi Atm di superficie.

Un lavoro duro e difficile che richiede molta attenzione. Il molestatore, infatti, si vede dalla posizione delle mani, dal modo di portare il cappotto, dal rapimento nello sguardo. Un pollice appoggiato alla tasca dei jeans, il resto della mano libero per avere la libertà di sfiorare qualcuno di proposito.

Oppure un avambraccio davanti al petto, che sostiene una giacca. Questa tecnica, che serve per creare una copertura, è la stessa che utilizzano i borseggiatori. Anche dallo sguardo si può riconoscere un molestatore.

Sguardo fisso, quasi perso nel vuoto, in realtà guarda i corpi che intende agganciare.
Ottomila persone controllate, 71 arresti e oltre 300 denunce. Questo è il bilancio di quest’anno. Lo scopo è di continuare la lotta per la riduzione della micro criminalità.

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